Mindfulness: Cos’è, perché ci fa bene e come migliora la vita

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Mindfulness Peace of mind: perché fa bene alla vita

Buddha mindfulness peace of mind

Osserviamo quest’immagine del Buddha, gli occhi chiusi, lo sguardo rivolto all’interno, l’atteggiamento di composta serenità e di pace. Quanto contrasta quest’immagine con le icone della nostra cultura occidentale, in cui siamo tutti protesi all’azione e al conseguimento di obiettivi.

Immersi nel traffico cittadino con una vita pressata dagli impegni, non ci si ferma mai. Farò in tempo? Ricorderò la password? Quanti like ho ricevuto? Ci sarà coda?

Che stress!

Concediamoci qualche minuto per svuotare la mente e stare nell’attimo, il nostro cervello ha proprio bisogno di una pausa, qualche respiro profondo e ci si sente già meglio.

Piccoli attimi di meditazione: focalizziamo l’attenzione su noi stessi, percependo sensazioni, emozioni e pensieri. Calmiamo la mente, rilassiamo il nostro corpo, viviamo il qui ed ora con qualche minuto di mindfulness. Potremo così passare da uno stato di sofferenza, di ansia e di stress a una percezione di benessere, prendendo coscienza dei nostri stati mentali, così come si presentano senza nessuna interferenza del giudizio.

Cos’è la mindfulness

Alla scoperta della mindfulness

Mindfulness cos'è e significatoSe la Mindfulness trova le sue lontane origini più di 2500 anni fa nella pratica meditativa buddista, come via per giungere ad eliminare le sofferenze nell’esistenza umana, la parola è la traduzione che Jon Kabat-Zinn diede del termine sanscrito sati: “memoria del presente” e anche “presenza mentale”.

Gli antichi testi di filosofia e psicologia buddiste invitano a praticare quotidianamente, con rigorosa disciplina meditazioni finalizzate ad una consapevolezza lucida dell’hic et nunc, l’attimo presente, quell’attimo che solo può liberarci dalle proiezioni e dagli inganni della mente ordinaria.

Come è nata la Mindfulness

Jon Kabat-Zinn e la nascita della Mindfulness

 La Mindfulness è la traduzione in chiave occidentale della meditazione orientale operata da Jon Kabat-Zinn, docente della School of Medicine dell’Università del Massachussets.

Questo biologo, fondatore della Stress Reduction Clinic e del Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society, fin da quando era studente, aveva mostrato vivo interesse per le pratiche meditative, seguendo le lezioni di illuminati maestri Zen. Si era subito reso conto di come la meditazione avesse l’effetto di lenire la sofferenza e di combattere lo stress, ma anche di come fosse difficile per un occidentale praticare con successo tali insegnamenti. Pensò, pertanto, di adattare le pratiche tradizionali alle esigenze psicologiche, fisiche e culturali degli occidentali

A partire dalla fine degli anni ’70 iniziò ad introdurre la meditazione di consapevolezza negli ospedali ed in altre strutture  sanitarie, conscio che mente e corpo costituiscono un unicum e che acquietando la mente, anche il corpo ne avrebbe tratto benefici in termini di salute.

Riscontri scientifici degli effetti benefici della meditazione sulla salute

Mindfulness e neuroscienze

Mindfulness e neuroscienzeAgli inizi del nuovo millennio proprio delle relazioni tra mente-corpo si sono occupati con successo i neuroscienziati, che, avvalendosi di strumenti come la Risonanza Magnetica e l’Elettroencefalogramma, hanno evidenziato con sempre maggior precisione, anche da un punto di vista strettamente scientifico, ciò che i sapienti orientali avevano sperimentato su loro stessi da migliaia di anni, cioè che le pratiche meditative possono avere un ruolo importante sul cervello dei praticanti.

  1. J. Siegel (2009) sottolinea come lo stato di consapevolezza creato dalla Mindfulness integri le diverse regioni del cervello: la neocorteccia, le aree subcorticali del sistema limbico e le aree del tronco encefalico.

“L’integrazione neurale, in parte condotta da queste regioni frontali, può essere essenziale per creare un equilibrio basato sull’autoregolazione. […] Questi percorsi di integrazione possono giocare un ruolo cruciale per il benessere”.

Dagli studi condotti dai neuroscienziati sui cervelli di chi pratica la meditazione si evince come la Mindfulness promuova cambiamenti funzionali duraturi nel cervello mediante la neuro plasticità.

La neuroplasticità interesserebbe l’aumento di spessore dei lobi frontali e in particolare delle regioni prefrontali mediali con un conseguente potenziamento delle abilità cognitive, soprattutto quelle relative all’attenzione, alla concentrazione e alle capacità decisionali. E’ interessante sottolineare che questi cambiamenti perdurano nel tempo. (Luders, 2012).

Avviene un’integrazione delle diverse aree cerebrali, dei tre cervelli: la corteccia prefrontale mediale riceve e dà informazioni sia al sistema limbico (cervello emotivo) che al tronco encefalico, l’arcaico cervello rettiliano.

Il cervello si modifica perché si formano nuovi giri e solchi cerebrali, tali pieghe corticali prendono il nome di ‘girificazioni. A un maggior numero di girificazioni corrisponde una migliore elaborazione delle informazioni, una memoria più pronta e maggiori capacità decisionali, in altre parole il cervello riesce a lavorare in modo più efficiente.

Secondo recenti studi di Hauswald (2015), più aumentano gli anni di pratica meditativa, più aumenta la girificazione e quindi lo spessore corticale.

Mindfulness: consapevolezza e accettazione.Mindfulness: consapevolezza e accettazione

La curiosità e l’assenza di giudizio di chi pratica la Mindfulness fanno sì che l’attenzione, rivolta al momento presente, li renda in grado di comprendere in modo profondo e di accettare qualunque cosa accada.

Questa consapevolezza profonda degli stati d’animo, dei processi mentali e dell’impatto   che i pensieri hanno sulla sfera emotiva e comportamentale, li porta ad un maggiore benessere generale e ad una riduzione dello stress.

Da ciò si può capire come possano essere svariate le sue applicazioni di questa pratica meditativa. Mindfulness:

  • per combattere l’ansia e lo stress (La Risposta di Rilassamento (RR) è uno stato psicofisiologico opposto alla risposta da stress);
  • per migliorare il tono dell’umore;
  • per disturbi ossessivo compulsivi;
  • per fronteggiare le problematiche dell’età evolutiva;
  • per combattere l’obesità:
  • per migliorare la qualità di vita delle donne in gravidanza;
  • per migliorare la memoria e le capacità attentive;
  • per migliorare alcuni parametri connessi al benessere cardiovascolare;
  • per diminuire la percezione del dolore ( potere analgesico) e così via.

Mindfulness meditazioneAttraverso la meditazione si ha un migliore utilizzo e produzione di energia da parte delle cellule dei nostri tessuti, è così possibile ridurre stress, ansia, paura e rabbia e raggiungere un livello di maggior consapevolezza, di calma interiore e di benessere, in altre parole, quella calma, serenità e pace interiore che l’immagine del Buddha ben sintetizza

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