Crisi di coppia quando lasciarsi

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Crisi di coppia quando lasciarsi

Crisi di coppia, quando una relazione è finita e quando è giusto separarsi

Crisi di coppia quando lasciarsi

L’articolo “Crisi di coppia quando lasciarsi” tratterà i temi:

  1. Crisi di coppia quando lasciarsi
  2. Crisi di coppia, quando una relazione è finita e quando è giusto separarsi
  3. Come affrontare una separazione o un divorzio
  4. Quando è giusto separarsi o no?
  5. Crisi di coppia quando lasciarsi
  6. Come superare una separazione matrimoniale
  7. Come superare una separazione
  8. Quando separarsi fa bene senza aspettare la crisi di coppia che peggiora di anno dopo anno
  9. Come risolvere i problemi della coppia genitoriale
  10. Come superare un momento di crisi di coppia
  11. Affidarsi a figure professionali esperte: lo psicoterapeuta della coppia e lo psicologo dell’età evolutiva
  12. Psicologia per la crisi di coppia

Come affrontare una separazione o un divorzio

Quando è giusto separarsi o no?

Amare è così breve, dimenticare così lungo – Pablo Neruda

Dirsi addio fa sempre male: risentimento, dolore, tristezza, rabbia, frustrazione sono le violente emozioni che ci colgono durante una separazione, anche quando non ci si ama più. Ma come dice Alfred Tennyson “E’ meglio aver amato e perso che non aver amato mai “.

Non c’è da stupirsi se nel contesto odierno emerga con sempre maggiore evidenza la fragilità della coppia. Le separazioni e i divorzi sono in costante aumento e non riguardano più un periodo specifico, ad esempio la famosa crisi del settimo anno, ma possono avvenire dopo pochi mesi, oppure anche dopo venti, quarant’anni di convivenza.

La società in cui viviamo è sempre più centrata sul denaro, sul potere e sull’egoismo, molto spesso le relazioni sentimentali finiscono per essere più uno scambio di beni materiali, che uno scambio d’amore e di sentimenti autentici.

Un altro aspetto da non trascurare per comprendere il fenomeno, è che viviamo in quella che Zygmund Bauman definiva una “società liquida“, in cui formare una famiglia è sempre più difficile, sia a causa delle difficoltà economiche, sia dei miti, da cui siamo pervasi, che pongono al centro la libertà individuale, l’autorealizzazione, piuttosto che profondi legami familiari.

Un altro fattore, per comprendere tale fragilità nelle relazioni, sono le elevate aspettative rispetto al proprio rapporto di coppia: il partner dovrebbe appagare totalmente i bisogni più profondi, dovrebbe essere sempre comprensivo, empatico, protettivo, amorevole, senza cedimenti, queste aspettative eccessive comportano amare delusioni, che, alla lunga, minano profondamente la solidità del rapporto.

Crisi di coppia quando lasciarsi. “Lasciamoci così senza rancor…”

Come superare una separazione matrimoniale

Se la premura (o la cura), il rispetto e la responsabilità tra coniugi vacillano o vengono definitivamente a mancare, non sempre è possibile ricucire uno strappo così profondo, ormai  si tratta di due individui che hanno ben poco da dirsi e da darsi, si deve perciò  intraprendere il difficile cammino della separazione.

Lettura consigliata: Crisi di coppia, come ricucire lo strappo.

Quando non vi è equilibrio tra il potere del marito e quello della moglie e non è, perciò, possibile mantenere una complementarità nello svolgere i vari compiti, quando non vi è uguaglianza e una leadership condivisa, quando non vi è rispetto delle differenze individuali, quando manca la coesione, il senso di protezione e l’impegno per preservare l’integrità della coppia, quando manca l’equilibrio tra il bisogno di mantenere una struttura stabile e al contempo flessibile ai cambiamenti che la vita comporta, quando è ormai impossibile esprimere sentimenti, emozioni, cura e affetto, ed infine quando non vi è più chiarezza di regole e di ruoli e la comunicazione profonda e amorevole non esiste più, o peggio si comunica solo in modo rabbioso e violento, è impossibile superare i problemi e affrontare la crisi, non rimane altra strada che lasciarsi.

Chi desidera vedere l’arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia -Paulo Coelho

Come superare una separazione

Quando separarsi fa bene senza aspettare la crisi di coppia che peggiora di anno dopo anno

Quando il rapporto di coppia è al punto di rottura e si decide di separarsi, si attraversa un difficile periodo di tempeste emotive di ogni tipo: esplosioni di rabbia, fraintendimenti di ogni genere, risentimenti, malintesi ed equivoci. Si tratta di superare la delusione del fallimento e, in alcuni casi, il dolore di un tradimento o peggio ancora gli esiti di un rapporto manipolatorio, violento e intimidatorio.

Ciascuno dei due partner vive un vero e proprio lutto che necessita di tempo e pazienza, e sarà tanto più profondo, quanto più la separazione è stata subita e non voluta e quanto più le personalità sono state rese fragili da carenze affettive vissute nell’infanzia.

Anche in tali circostanze è bene mantenere un dialogo, ma poiché ciò è estremamente difficile, è proprio in questo momento che è fondamentale l’intervento di una figura professionale, un l’arbitro neutrale: lo psicoterapeuta di coppia.

Col suo intervento una separazione, seppur difficile, può essere resa più accettabile.

Egli farà in modo che i due ex possano affrontare discussioni e problemi in modo più pacato e costruttivo, e potrà supportare le fragilità di ciascun componente la coppia, aiutando a non restare bloccati in quelle emozioni negative quali confusione, frustrazione, rabbia, dolore, tristezza e risentimento, che indeboliscono la capacità di ragionare, di prendere decisioni e di progettare il futuro.

Per essere sereni, bisogna conoscere i confini delle nostre possibilità, e amarci come siamo – Romano Battaglia

Se la coppia ha dei figli, poi, è necessario che abbia ben presente che, anche dopo la separazione, non cessa di essere una coppia genitoriale con precisi doveri di devozione e protezione nei loro confronti.

Attraverso l’aiuto terapeutico i due potranno imparare a discutere in modo civile, costruttivo e funzionale al dialogo, tenendo conto dell’altrui emotività, senza ingiurie e improperi. Nei primi tempi sarà difficile coordinare le esigenze individuali con quelle dell’ex partner, ma un po’ alla volta si imparerà a farlo.

È necessario sviluppare delle competenze comunicative, come ad esempio:

  • prestare attenzione a come si comunica;
  • essere sinceri e trasparenti;
  • non interrompere l’altro prima del tempo;
  • non prevaricarlo o giudicarlo;
  • non essere aggressivi;
  • evitare di trattare l’ex come il “cestino dei rifiuti emotivi”, scaricandogli addosso la propria rabbia;
  • non sovrapporre le proprie idee;
  • essere consapevoli della diversità dell’altro, che, non avendo avuto esperienze simili alle nostre, potrebbe comprendere in modo errato quanto stiamo dicendo.

Un processo di separazione è un processo molto doloroso che comporta grandi cambiamenti; comporta, infatti, che ciascuno possa farsi carico della propria esistenza e possa saper contare solo su se stesso, in modo responsabile, confidando sulle proprie capacità per il proprio benessere.

Nel caso di coppie in cui si era creato un rapporto di mutuo soccorso, il distacco può essere vissuto come angosciante e talora devastante. Ecco dunque che il processo terapeutico potenzierà in ciascun membro della coppia la capacità di valorizzare e stimare se stesso. La persona matura è colei che è in grado di rimanere sé stessa pur essendo in rapporto con l’altro.

Quando perdi, non perdere la lezione – Dalai Lama

Nel caso di carenze infantili pregresse in cui il soggetto non sia stato amato per quello che era, ma per quello che avrebbe dovuto essere, lo sviluppo dell’autostima e della futura capacità di stabilire relazioni intime adeguate sarà stato intaccato, sarà pertanto consigliabile anche una terapia individuale, che restituisca il contatto con il proprio vero sé. È essenziale per entrare in relazioni intime funzionali avere un’identità personale solida e ben definita.

Come risolvere i problemi della coppia genitoriale

Come superare un momento di crisi di coppia

I bambini sono i missili nucleari nella guerra fredda del divorzio – Frank Adam

Percorrere questo iter è tanto più indispensabile quando ci sono di mezzo dei figli.

È importante riflettere che non si cessa di essere genitori dopo una separazione o un divorzio e che tra la coppia genitoriale deve esserci armonia di intenti in merito all’educazione dei figli. Questi non devono essere usati e strumentalizzati per sciocche ripicche con l’ex partner, ma devono essere supportati con dedizione e serenità nella loro crescita; è pertanto necessario riorganizzare il nucleo familiare.

È bene non sottovalutare gli effetti nocivi sui figli sia di dinamiche relazionali distruttive e irrazionali tra gli ex coniugi, sia di comportamenti difensivi inconsci, che la relazione terapeutica di coppia può smascherare e portare alla coscienza.

Scornati e lacerati, gli ex compagni di amore si sparano missili devastanti che vanno al di là del bersaglio e trafiggono il cuore dei loro figli – TF Hodge

Se per gli adulti la separazione è un’esperienza travolgente e dolorosa a causa, sia dei sensi di colpa, che dei vissuti di fallimento, di rabbia, di perdita e d’impotenza, anche per un figlio la sofferenza per la separazione dei genitori è molto profonda.

In un periodo di grande travaglio emotivo è difficile per i genitori, troppo presi dai propri intensi vissuti, riconoscere il disagio psicologico dei figli, talora è difficile anche accettarlo a causa dei grandi sensi di colpa che esso ingenera.

Pur nella diversità che ogni situazione di separazione comporta, i figli, generalmente, provano un forte senso di colpa, non sanno come alleviare la sofferenza dell’adulto che li accudisce giornalmente, si domandano se non siano stati loro stessi la causa della separazione dei genitori, credono di essere responsabili se i rapporti con i genitori non sono più come quelli di prima.

È evidente che questo disagio non sarà solo legato alla situazione contingente, ma avrà le sue ripercussioni anche nel futuro di questi ragazzi, nei loro comportamenti, nelle loro decisioni.

Pertanto è fondamentale che i genitori mantengano sempre vivo un colloquio sereno e rassicurante con il figlio, facendogli capire che non è lui il responsabile se i genitori si sono separati e che in ogni caso papà e mamma continueranno sempre a volergli bene e ad essergli di supporto.

Dopo la separazione il rapporto tra il minore e il genitore non affidatario si trasforma radicalmente; non c’è più una quotidianità condivisa e, talora, anche l’intensità e l’intimità del rapporto cambiano, col rischio che prevalga una relazione più formale che affettiva.

Spesso i padri si sentono sminuiti nel proprio ruolo o usati come bancomat, perciò tendono ad essere sempre meno presenti nella vita del figlio.

Ma il figlio vive con grande sofferenza questo allontanamento, pertanto è bene rassicurarlo dal timore di essere abbandonato, di non essere amato, bisogna fargli sentire che la separazione non corrisponde alla perdita del legame con il genitore lontano.

In particolar modo il padre si dovrà assumere le proprie responsabilità, il figlio per la sua crescita ha un estremo bisogno di una figura di riferimento paterna e dovrà essere messo al primo posto, se si vuole alleviargli una grande sofferenza, che potrebbe compromettere l’identità adulta del minore e la sua possibilità futura di essere un individuo capace di investire in una relazione stabile e positiva, nonostante abbia vissuto il fallimento della relazione tra i due genitori.

In alcuni casi è consigliabile un ciclo terapeutico con uno psicologo infantile, affinché il minore possa affrontare al meglio i grandi cambiamenti in atto e possa rielaborare eventuali vissuti di perdita o di colpa.

Talora, in seguito ad una separazione, si può assistere anche a un ribaltamento di ruoli tra genitore affidatario e figlio, quest’ultimo si assume responsabilità troppo gravose per la sua età, ad esempio soffre nel veder sola e infelice la propria madre, prende il posto del padre e diventa il suo supporto, non osa più chiedere aiuto se è in difficoltà, rinuncia a se stesso, alle proprie energie e alle proprie aspettative e diventa un piccolo adulto che silenziosamente, sotto le braci, cova una rabbia e un rancore che in futuro, una volta adulto, potrà comportare difficoltà o clamorose rotture relazionali con la madre.

È bene tener conto di queste dinamiche ed è bene che il genitore che rimane solo a dover crescere un figlio, trovi un giusto sostegno e un luogo opportuno dove esprimere le sue fragilità e il suo dolore, e dove la sua sofferenza possa essere ascoltata e contenuta, senza colmare bisogni e carenze attraverso il rapporto con il figlio.

Per concludere, possiamo ribadire che è veramente molto importante che la coppia genitoriale trovi un accordo sui punti fondamentali di una linea educativa coerente, superando in fretta i dissapori insiti in una separazione, specie se conflittuale, e continui ad essere unita nel preoccuparsi dei figli, collaborando per la loro crescita armoniosa.

Ai figli non devono arrivare messaggi contrastanti, ma chiari e univoci.

È inoltre importantissimo salvaguardare sempre l’immagine dell’ex coniuge ai loro occhi, infatti amano profondamente sia la mamma che il papà, ed hanno bisogno di entrambi per crescere bene. È importante anche garantire una continuità di rapporti con i nonni e i parenti.

Affidarsi a figure professionali esperte: lo psicoterapeuta della coppia e lo psicologo dell’età evolutiva

Tutte le cose che sono state dette, la coppia che si sta separando molto spesso non le conosce, o non le può vedere, presa com’è dal turbine di violente emozioni; è pertanto consigliabile che si rivolga a delle figure professionali, come i terapeuti di coppia e gli psicologi dell’età evolutiva, capaci di accompagnarla in questo difficile cammino, affinché possa sostare il più breve tempo possibile nella conflittualità e recuperare un dialogo costruttivo per il bene di entrambi e dei suoi figli.

Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta – Gibran

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Stai vivendo una crisi di coppia? Posso aiutarti con la psicologia per la crisi di coppia

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